Chirurgia Colorettale

La Chirurgia Colorettale si occupa del trattamento chirurgico delle malattie benigne e maligne del colon e del retto. Le patologie trattate sono:

  • Tumori del colon
  • Tumori del retto
  • Diverticolosi e diverticolite acuta
  • Malattie infiammatorie croniche dell’intestino (rettocolite ulcerosa e Malattia di Crohn).

 Il trattamento è sempre con approccio Mininvasivo (Laparoscopia o Robotica) che consente attraverso l’esecuzione di tre incisioni di 1 cm sulla parete addominale di asportare la lesione. La tecnica Mininvasiva consente un rapido recupero post-operatorio grazie al ridotto trauma chirurgico con ottimi risultati sia estetici che oncologici.

 

La diverticolite

I diverticoli sono delle estroflessioni della mucosa colica da zone di minor resistenza della parete del colon. La malattia diverticolare, o diverticolosi, non è una vera e propria patologia ma una condizione piuttosto frequente nei pazienti del mondo occidentale. Le cause sono da ricercare nello stile di vita, abitudine al fumo, dieta povera di fibbre, sedentarietà. Non è provato che ci sia una correlazione tra cancro e malattia diverticolare anche se  in alcuni pazienti affetti da diverticolite è stata riscontrata la presenza di polipi pre cancerosi o cancerizzati.

La diverticolosi del colon colpisce in prevalenza il sigma anche se possono riscontrarsi diverticoli anche nei restanti tratti del colon.

La diverticolosi si tratta con piccoli accorgimenti sullo stile di vita e con terapia medica. Quando la diverticolosi si complica, si parla di diverticolite. Questa è una condizione ben più grave, che in alcuni casi può richiedere il ricovero o l’intervento chirurgico d’urgenza.

Le complicanze della diverticolite del colon possono essere la stenosi, la perforazione, l’emorragia.

In ase acuta viene trattata chirurgicamente solo la perforazione, che in molti casi può determinare una peritonite stercoracea. Nei casi più lievi si può intraprendere una terapia antibiotica che spesso consente di risolvere la complicanza in maniera conservativa.

La chirurgia della malattia diverticolare è indicata dopo il secondo episodio di diverticolite acuta, e consiste nell’asportazione del tratto di colon affetto dalla malattia. L’intervento nella maggior parte dei casi viene eseguito con tecnica laparoscopica e robotica.

Entrambe le procedure consentono una visulizzazione accurata e precis delle strutture intraaddominali, grazie all’ausilio di telecameread alta definizione. La tecnica robotica è la nuova rontiera della chirurgia della diverticolite, consente infatti una visione tridimensionale, con una valutazione sia delle strutture vascolari che nervose molto accurata.

La ripresa dall’intervento eseguito in elezione è molto veloce e la riabilitazione precoce del paziente consente la dimissione entro cinque giorni dall’intervento chirurgico.

Chirurgia del tumore del colon-retto

Il cancro del colon retto è la prima causa di morte per neoplasia nel mondo occidentale.

I tumori del colon molto spesso originano da lesioni polipoidi del colon che con il tempo si trasformano in lesioni cancerose. Proprio per questa ragione riveste un ruolo fondamentale la colonscopia che è considerato l’esame più importante per la prevenzione dei tumori colorettali.

Le cause sono da ricercare nello stile di vita e nell’alimentazione. La vita sedentaria, l’abitudine al fumo e la dieta ricca di proteine e povera di vegetali favorisce l’insorgere di questa neoplasia. Molto spesso la sintomatologia è sfumata ma in alcuni casi può esordire in maniera improvvisa. La presenza di sangue rosso nelle feci in molti pazienti è il primo segno della malattia e come tale non va mai sottovalutato.

La colonscopia è l’esame di scelta per la diagnosi del tumore del colon-retto e consente di eseguire l’esame istologico delle lesioni sospette per poter ottenere una conferma istopatologica.  Oltre ai programmi di screening, chiunque manifesti uno dei seguenti sintomi dovrebbe sottoporsi ad una colonscopia:

  • perdita di sangue dal retto durante o dopo evacuazione
  • stipsi  ingravescente
  • diarrea protratta nel tempo
  • modifiche nella consistenza e nella forma delle feci, tenesmo (stimolo inappropriato all’evacuazione)
  • dolore addominale
  • riscontro di anemia

 In caso di presenza di polipi non neoplastici la terapia è endoscopica. Attraverso l’endoscopio è possibile rimuovere il polipo. Nei casi in cui la neoplasia ha invaso gli strati più profondi è necessario eseguire l’intervento chirurgico. L’intervento di resezione colica per  tumori del colon consiste nell’asportazione del tratto di colon interessato dalla neoplasia e la contemporanea asportazione dei linfonodi drenanti la neoplasia.

La continuità intestinale viene garantita attraverso il ricongiungimento dei due monconi colici sani (anastomosi). La sicurezza dsell’anastomosi viene garantita attraverso le più moderne tecniche di controllo della stessa: la vascolarizzazione viene valutata attraverso la sommininùstrazione endovenosa di Verde d’indocianina (IGC) che consente di valutare la corretta vascolarizzazione dei monconi.

In alcuni casi è indicato proteggere l’anastomosi mediante il confezionamento di una stomia. Questo avviene solamente nei casi in cui l’anastomosi sia a rischio oppure nei casi in cui è stata eseguita una radioterapia preoperatoria. La stomia è in genere temporanea e la continuità intestinale è ristabilita con un intervento chirurgico a distanza di circa 4 settimane dal primo.

L’intervento di resezione colica al 90% viene eseguito con tecnica mininvasiva laparoscopica. La laparoscopia consente di eseguire l’intervento chirurgico attraverso delle incisioni da 0,5 cm e 1 cm consentendo una rapida ripresa nel post-operatorio, riduzione del dolore post-operatorio e riduzione delle complicanze. La tecnica laparoscopica consente una visione ottimale, assicurata da una telecamera ad alta definizione. Nella chirurgia del colon retto ci avvaliamo di una nuova metodica, che utilizza il verde di indocianina, un particolare contrasto che viene somministrato al paziente nel corso dell’intervento chirurgico e consente di evidenziare eventuali problematiche vascolari. Grazie a questa metodica innovativa si riesce a ridurre al minimo il rischio di confezionamento di stomie. 

In tutti i casi adottiamo protocolli di recupero post-opertorio in grado di ridurre l’impatto della chirurgia sull’equilibrio del paziente. Il paziente viene rialimentato nella prima giornata post-operatoria e in genere viene dimesso dopo 4 o 5 giorni dall’intervento chirurgico.

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