Chirurgia Laparoscopica

La Chirurgia Laparoscopica è una metodica che utilizza degli strumenti centimetrici per affrontare le patologie sia benigne che maligne dell’addome. La patologia più frequetemente trattata è la calcolosi della colecisti seguita dall’appendicectomia e dalla chirurgia colorettale.

I vantaggi della Chirurgia Laparoscopica sono ormai dimostrati da studi inetrnazionali ed offer notevoli vantaggi in termini di risultati estetici ed oncologici a breve e lungo termine..

Le patologie trattate sono:

  • Chirurgia della colecisti
  • Chirurgia colo-rettale
  • Chirurgia delle ernie
  • Chirurgia dello stomaco

Calcolosi della colecisti

La calcolosi della colecisti è una patologia associata alla formazione di calcoli all’interno della colecisti. Questi possono causare un’ infiammazione dell’organo che li contiene, dando origine alla colica biliare.

I calcoli biliari si sviluppano a causa della cristallizzazione della bile, si trovano nella colecisti  e sono simili a piccoli sassi. Ci sono alcuni fattori ormai noti, che possono incrementare il rischio di calcoli biliari: una dieta ricca di grassi, il sesso femminile, l’obesità la gravidanza, il diabete e i farmaci anticolesterolo o le terapie ormonali.

Nella maggior prte dei casi i calcoli rimangono nella colecisti e possono causare l’infiammazione della stessa, altre volte migrano nella via biliare causando un ostruzione.

I sintomi della calcolosi della colecisti sono intenso dolore, spesso localizzato al quadrante destro dell’addome ed irradiato alla regione sottoscapolare destra, talvolta associato a vomito e febbre con brivido.

La diagnosi è esclusivamente radiologica: l’ecografia è l’esame principale e consente di identificare I calcoli contenuti nella colecisti e di identificare eventuale dilatazione del coledoco e delle vie biliari.

In alcuni casi è necessario eseguire una colangio RMN che consente di visualizzare in maniera più precisa eventuali calcoli della via biliare principale.

Nei casi in cui si presenta una calcolosi della via biliare principale associata alla calcolosi della colecisti è necessario eseguire una ERCP. Attraverso questa procedura è possibile asportare i calcoli che hanno causato l’ostruzione per poi procedere alla colecistectomia.

Il trattamento di scelta rimane comunque la colecistectomia laparoscopica. Trattasi di uno degli interventi più frequenti nella popolazione adulta e consiste nell’asportazione della colecisti.

L’intervento viene eseguito in anestesia generale e mediante tecnica mininvasiva laparoscopica. La laparoscopia consente di eseguire l’intervento chirurgico attraverso tre incisioni da 0,5 cm consentendo una rapida ripresa nel post-operatorio, riduzione del dolore post-operatorio e riduzione delle complicanze nonchè un ridotto impèatto estetico.

In tutti I casi adottiamo protocolli di recupero post-operatorio in grado di ridurre l’impatto della chirurgia sull’equilibrio del paziente. Il paziente viene rialimentato il giorno stesso dell’intervento e viene dimesso il giorno dopo.

Chirurgia del tumore del colon-retto

Il cancro del colon retto è la prima causa di morte per neoplasia nel mondo occidentale.

I tumori del colon molto spesso originano da lesioni polipoidi del colon che con il tempo si trasformano in lesioni cancerose. Proprio per questa ragione riveste un ruolo fondamentale la colonscopia che è considerato l’esame più importante per la prevenzione dei tumori colorettali.

Le cause sono da ricercare nello stile di vita e nell’alimentazione. La vita sedentaria, l’abitudine al fumo e la dieta ricca di proteine e povera di vegetali favorisce l’insorgere di questa neoplasia. Molto spesso la sintomatologia è sfumata ma in alcuni casi può esordire in maniera improvvisa. La presenza di sangue rosso nelle feci in molti pazienti è il primo segno della malattia e come tale non va mai sottovalutato.

La colonscopia è l’esame di scelta per la diagnosi del tumore del colon-retto e consente di eseguire l’esame istologico delle lesioni sospette per poter ottenere una conferma istopatologica.  Oltre ai programmi di screening, chiunque manifesti uno dei seguenti sintomi dovrebbe sottoporsi ad una colonscopia:

  • perdita di sangue dal retto durante o dopo evacuazione
  • stipsi  ingravescente
  • diarrea protratta nel tempo
  • modifiche nella consistenza e nella forma delle feci, tenesmo (stimolo inappropriato all’evacuazione)
  • dolore addominale
  • riscontro di anemia

 In caso di presenza di polipi non neoplastici la terapia è endoscopica. Attraverso l’endoscopio è possibile rimuovere il polipo. Nei casi in cui la neoplasia ha invaso gli strati più profondi è necessario eseguire l’intervento chirurgico. L’intervento di resezione colica per  tumori del colon consiste nell’asportazione del tratto di colon interessato dalla neoplasia e la contemporanea asportazione dei linfonodi drenanti la neoplasia.

La continuità intestinale viene garantita attraverso il ricongiungimento dei due monconi colici sani (anastomosi). La sicurezza dsell’anastomosi viene garantita attraverso le più moderne tecniche di controllo della stessa: la vascolarizzazione viene valutata attraverso la sommininùstrazione endovenosa di Verde d’indocianina (IGC) che consente di valutare la corretta vascolarizzazione dei monconi.

In alcuni casi è indicato proteggere l’anastomosi mediante il confezionamento di una stomia. Questo avviene solamente nei casi in cui l’anastomosi sia a rischio oppure nei casi in cui è stata eseguita una radioterapia preoperatoria. La stomia è in genere temporanea e la continuità intestinale è ristabilita con un intervento chirurgico a distanza di circa 4 settimane dal primo.

L’intervento di resezione colica al 90% viene eseguito con tecnica mininvasiva laparoscopica. La laparoscopia consente di eseguire l’intervento chirurgico attraverso delle incisioni da 0,5 cm e 1 cm consentendo una rapida ripresa nel post-operatorio, riduzione del dolore post-operatorio e riduzione delle complicanze.

In tutti I casi adottiamo protocolli di recupero post-opertorio in grado di ridurre l’impatto della chirurgia sull’equilibrio del paziente. Il paziente viene rialimentato nella prima giornata post-operatoria e in genere viene dimesso dopo 4 o 5 giorni dall’intervento chirurgico.

Reflusso Gastro-esofageo ed ernia iatale

Il trattamento chirurgico del reflusso gastro-esofageo ha visto le sue indicazioni evolvere grazie all’efficacia del trattamento medico che lascia alla chirurgia solo le forme recidivanti alla sospensione della terapia o i casi resistenti a quest’ultima.

Il trattamento chirurgico del reflusso gastro-esofageo ha conosciuto una notevole evoluzione nel corso di questi ultimi anni. Innanzitutto l’introduzione di nuovi farmaci molto efficaci nell’inibizione della secrezione gastrica ha comportato una riduzione delle indicazioni chirurgiche. Inoltre, il grande sviluppo delle tecniche laparoscopiche ha permesso di ottenere risultati identicia quelli ottenibili con la chirurgia convenzionale, con una semplificazione del decorso post-operatorio.

Il reflusso gastro-esofageo è legato all’anomala e ripetuta risalita del contenuto gastrico in esofago. Questo contenuto è abitualmente acido e comporta un’ustione della mucosa esofagea che si traduce con la presenza di pirosi.

Il trattamento chirurgico del reflusso gastroesofageo mira ad eliminare I sintomi evitando gli effetti secondari legati alla realizzazione del trattamento stesso.

 La tecnica laparoscopica è la tecnica di scelta per questa patologia e consiste nel riposizionare lo stomaco all’interno della cavità addominale, qualora si sia evidenziata un’ernia da scivolamento o paraesofagea e successivamente si confeziona una plastica del fondo gastrico mediante la duplicazione del fondo dello stomaco.

Gli interventi che si possono fare sono essenzialmente tre, hanno tutti una buona riuscita. Il tipo di scelta dell’intervento chirurgico dipende dalle abitudini del chirurgo senza che dati scientifici possano permettere di sostenere la superiorità di una tecnica rispetto ad un’altra.

Di base, il nostro approccio rimane quello mininvasivo. Gran parte dei pazienti da noi trattati viene sottoposto ad intervento mininvasivo, laparoscopico o robotico.

La tecnica mininvasiva consente di eseguire l’intervento chirurgico mediante tre incisioni di 1 cm garantendo un risultato ottimale soprattutto nei pazienti obesi e  plurioperati. La minore minore invasività rispetto alla tecnica tradizionale consente una più veloce ripresa delle normali attività quotidiane con miglior risultato estetico. 

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